In una società fondata sui principi di giustizia e libertà, la sicurezza sul lavoro deve essere un diritto inalienabile di ogni individuo, e questo è un fatto.
L’eliminazione dei rischi sui luoghi di lavoro si traduce in obiettivi, a breve e lungo termine, che devono essere realizzati per garantire, sempre più, che la salute dei lavoratori venga salvaguardata durante lo svolgimento delle loro mansioni.
Questo diritto della persona rappresenta un dovere per le istituzioni, che devono occuparsi della corretta messa in atto delle misure predisposte.
Se è vero che a tutto ci si abitua, possiamo dire che, ad oggi, il riconoscimento del diritto alla tutela della salute sul luogo di lavoro viene dato per scontato. Sarebbe assurdo se così non fosse!
E così, si rischia di dimenticare che, in realtà, non è sempre stato così.
La sicurezza sul lavoro, infatti, è un diritto moderno.
Prendendo in analisi la II. Rivoluzione Industriale, come punto di partenza verso un concetto più moderno di impiego, sappiamo, ad esempio, che nelle fabbriche dell’epoca venivano impiegati anche i bambini, con condizioni di lavoro estenuanti, giornate lavorative di dodici ore, temperature elevate, quasi nessuna pausa e paghe misere.
Questa immagine, ai nostri occhi, non può che essere considerata sconvolgente e inaccettabile; se poi si pensa che si sta parlando di poco più di due secoli fa, lo sdegno è ancora maggiore.
Infatti, è solo nel 1.833 che le condizioni di lavoro iniziano ad essere rese leggermente più tollerabili, con il Factory Act che riduceva l’orario di lavoro dei bambini a 9. ore, ad esempio. Nel 1.850 venne fissato a dieci ore per tutti.
In Italia, la realtà non era molto diversa. Solo nel 1886, ai bambini di età inferiore ai nove anni, venne vietato di lavorare nelle cave, nelle miniere e negli opifici.
Chi ha letto Rosso Malpelo di Giovanni Verga, ricorderà, tra le tematiche, la denuncia relativa alle condizioni di sfruttamento dei lavoratori. Era proprio quel periodo, meno di due secoli fa.
La sicurezza sul lavoro, oggi.
Le battaglie sociali, che a quel tempo iniziavano ad emergere, si consolidarono poi durante tutto il ‘900. È grazie a quei militanti che noi, oggi, abbiamo la fortuna di percepire le loro conquiste come diritti basilari, tanto da darli quasi per scontati.
Ad oggi, in Italia, le indicazioni in merito a sicurezza e prevenzione sul luogo di lavoro, sono raccolte nel decreto legislativo 81 del 2.008. A questo, inoltre, si uniscono diverse normative italiane ed europee, volte a coadiuvare le indicazioni di sicurezza in specifici ambiti. Esiste, infine, lo standard internazionale di sicurezza sui luoghi di lavoro, la normativa UNI ISO 45001:2018.
Nonostante i tanti miglioramenti e l’impegno sempre maggiore di aziende e istituzioni per garantire ai lavoratori condizioni di lavoro ottimali, in base alle denunce all’INAIL, sappiamo che c’è ancora molto da fare.
Infatti in Italia, nel 2021, i caduti del lavoro sono stati 1.221 e oltre 555 mila gli infortuni. Nel primo bimestre di quest’anno i primi sono aumentati del 9,6% e i secondi del 47,6%.
Questi dati allarmanti devono ricordarci che, non solo il diritto alla sicurezza sul lavoro non deve essere dato per scontato, ma anzi, la strada da percorrere è ancora lunga.
Per noi di Struttura Service, in questi undici anni di attività, la sicurezza è stata il pane quotidiano, quasi una missione. Con lo svolgimento della nostra attività di ispezione periodica delle scaffalature industriali, ci impegniamo per garantire, a chi si affida a noi, controlli approfonditi e consulenze specifiche, con l’obiettivo di eliminare le cause di danno alle strutture e quindi i rischi.
Oggi, nella giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, vogliamo ricordare, a noi e a voi, che i diritti che noi diamo per scontati derivano, quasi sempre, dalle battaglie e dal sacrificio di altri che hanno lavorato per garantire anche a noi un futuro migliore. È nostro dovere, partendo da dove siamo oggi, continuare a impegnarci per migliorare ancora, soprattutto alla luce dei dati allarmanti che ci si pongono davanti.
